In occasione della Festa dell’Albero 2025, ricorrenza che cade il 21 novembre di ogni anno, l’Associazione Vivaisti Italiani, ha scelto di compiere un gesto dal forte valore simbolico: la donazione di dieci cipressi alla Basilica di San Francesco, luogo che da secoli custodisce l’eredità spirituale di un uomo capace come pochi di insegnare il rispetto, l’amore e il senso di fratellanza verso ogni creatura.
Più che semplici alberi, questi dieci cipressi rappresentano un messaggio: il legame profondo tra l’uomo e la natura, un legame che oggi siamo chiamati a riscoprire e proteggere con rinnovata sensibilità. Piantarli in un luogo tanto significativo significa affermare che la cura del pianeta non è solo un dovere, ma un atto di gratitudine verso ciò che ci sostiene ogni giorno.

Il vivaismo italiano, con la sua tradizione fatta di competenza, dedizione e rispetto per la terra, desidera così rendere omaggio allo spirito francescano, ricordando che ogni albero piantato è un seme di futuro. Un gesto che assume un valore ancora più profondo, con il ritorno il 4 ottobre 2026 della festa nazionale in occasione degli ottocento anni della morte del Patrono d’Italia.
«In un momento storico in cui il rapporto tra uomo e natura richiede nuove attenzioni e nuovi equilibri – riflette il presidente di AVI, Vannino Vannucci -, la donazione di questi cipressi vuole essere un invito: fermarsi, respirare, osservare. E ricordare che il futuro si costruisce mettendo radici sane oggi. Con questa iniziativa, l’Associazione Vivaisti Italiani rinnova il proprio impegno per un ambiente più verde, più consapevole, più condiviso. Un impegno che, come i cipressi donati, aspira a restare nel tempo».

