Una voce che abbia il suo peso anche in Europa, perché i vivai siano riconosciuti come partner strategici nelle politiche di Bruxelles. A chiederlo, attraverso il neonato Manifesto per l’Europa, è Ena, Associazione Europea delle Aziende Vivaistiche, forte della realtà che essa stessa rappresenta con 35.600 aziende, 249mila lavoratori e un valore produttivo annuo di 10,6 miliardi di euro. Non solo numeri ma anche centralità di un ruolo, essendo Ena inevitabilmente uno degli attori protagonisti nell’ambito delle sfide legate a resilienza climatica, biodiversità, forestazione urbana e salute pubblica.

A raccontare di questo impegno sono Josep M. Pagès, Segretario Ena, Antonio Ceccarelli, Public Affair Task Force Ena. Attraverso il Manifesto l’Associazione chiede il pieno riconoscimento del vivaismo nella Pac della Ue (Politica Agricola Comune), il sostegno ai progetti di verde urbano con piante certificate e resilienti e incentivi per le pratiche produttive sostenibili, verso le quali il settore tutto sta mettendo in campo un impegno sempre più crescente.

«Ena è determinata a collaborare con le istituzioni europee – spiega Ceccarelli – per promuovere città più verdi e integrare pienamente il vivaismo nelle politiche dell’UE, riconoscendone ruolo ed esigenze. Chiediamo sostegno ai progetti di rinaturalizzazione e verde urbano basati su piante di qualità, certificate e resilienti e incentivi per le imprese che adottano pratiche sostenibili, affinché il settore sia parte attiva dei meccanismi europei di mitigazione climatica. Con il Manifesto, Ena e le associazioni nazionali si impegnano a contribuire agli obiettivi ambientali dell’Europa: valorizzare i vivai significa garantirsi un alleato determinato nel costruire ecosistemi più sani, città più verdi e un futuro climatico più resiliente».

